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mercoledì 2 novembre 2016

          "LO  SO  CHE  NON  E'  GIUSTO,  PERO'  SE NON FACCIO CERTE COSE NON MANGIO."    DICIAMO  TUTTI  COSI'....QUALI  SONO  I RISULTATI???

Da sempre, posso dire, di essere stato appassionato dal sociale, dalla politica, da impegni, per me
importanti. Forse non accontentarsi di quella "normalità" da tutti o quasi vissuta come importante.
Uno spirito inquieto? Un anticonformista? Uno schizofrenico? Chi lo sa. Comunque alla ricerca
di "qualcosa" che non può essere, per te, un modo "normale di essere che non fa caso alla corruzione,
all'ingiustizia, a visioni diventati "normalità" dove il morto ammazzato è da considerarsi, tutto sommato, nient'altro che una forma di vita da trasmettere in diretta. E non solo nei film..
Non accettando questo sistema di cose e anche se cadi in modo rovinoso hai l'occasione di chiamare
il "qualcosa" che cerchi con un nome: D I O!
Un terribile terremoto che sembra un ceffone di Dio; un terremoto che distrugge mezza Italia centrale con una novità: NESSUN  MORTO. Quasi tutti a chiedersi: come è possibile? Un pensiero bizzarro
che ti porta a pensare che Dio abbia voluto dimostrare che a Lui nulla è impossibile.

Noi uomini? Imperterriti in quella nostra normalità che, come uno sfottò sembra non dare nessuna
importanza a certi eventi. Come si  affronterà il futuro? L'Onestà, La Lealtà, La Giustizia.
Quanti, nei secoli hanno pagato anche con la vita per avere propugnato certi valori? Valori chiamati
utopia perchè non realizzabili, impossibili da rendere concreti e reali...Dolorose constatazioni
che sei costretto a verificare anche in quel sociale o nella politica che tanto ti hanno appassionato.
Bei valori, però in teoria improponibili nella realtà. Valori che restano per pochi sognatori sgangherati
la verità e che l'uomo e la donna fanno di tutto per sfrattare Dio dall'esistenza.

Un piccolo lumicino ti rimane per essere convinto che è assolutamente assurdo pensare di edificare
una qualsiasi società che non abbia solide fondamenta ispirate alla giustizia, all'onestà, alla lealtà.
Rifletto, prego, medito e sono arrivato ad una conclusione: "Chi vivrà vedrà"!!!  ..

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sabato 17 settembre 2016

...E CI VUOLE UN REFERENDUM???

Se voti SI riduci i costi della politica
Se voti NO tutto rimane come prima.
...E ci vuole un referendum per capire che milioni di elettori vivono nell'indigenza?
...E ci vuole un referendum per capire che in una famiglia (o in uno Stato) quando le cose non vanno bene tutti, anche i politici, siamo chiamati al sacrificio?
Decidere cosa? Non lo sai ancora o non lo vuoi sapere che i tuoi privilegi tolgono il pane a quel lavoratore disoccupato che una volta, tanto tempo fa, dicevi di difendere?

Amico, compagno,ex compagno o quello che sei diventato non serve nessun referendum.
Ci vuole il CUORE E LA COSCIENZA di chi vedendo le cose come stanno dovrebbe chiedersi: “IO COSSA POSSO FARE DI CONCRETO??? Magari sarebbe utile (per tutti) una sincera, coscienziosa, coraggiosa e,soprattutto Onesta discussione in Parlamento sui costi della politica!!! Devi andare in piazza per dire cose che puoi fare e dire benissimo in Parlamento??? Come, per esempio, rinunciare ad alcuni Privilegi???

Prova a spulciare meglio nei tuoi ricordi quando stringevi mani piene di calli di coloro che in te ponevano speranze e fiducia. Cosa promettevi?
Forse gente come il tuo stesso genitore che la sera tornava sempre stanco dopo un giorno di duro lavoro. Oppure tua madre stessa che diceva spesso: “con i soldi non cè la facciamo” E ADESSO CHE SEI PIENO DI SOLDI E PRIVILEGI???

AMICO, NON SERVE UN REFERENDUM. SERVE C U O R E; SERVE C O S C I E N Z A; SERVE O N E S T A' CON SE STESSI INNANZITUTTO!!!

A proposito, quando costa un referendum? Quanta gente potrebbe avere un “diritto” più che sacrosanto: MANGIARE!!!

giovedì 19 maggio 2016

MAI SCAPPARE DALLA PROPRIA SANTA CROCE.

A chi ed in quale famiglia non è mai capitato un qualsiasi problema capace di mettere subbuglio nella persona stessa o nella sua famiglia. Problema che può essere di natura economica, una grave malattia, una qualsiasi situazione negativa che turba, anche in modo serio un sereno andamento delle cose. Chi può dire: “a me non è mai capitato niente di serio?” Quando però si manifesta un problema serio e a volte inspiegabile che porta turbamento e dolore la cosa che si sente dire è: perchè proprio a me? Cosa ho fatto di male per meritare questa disgrazia? Dio è cattivo!
Si va dal prete, dal dottore ma il problema che ti attanaglia e ti sconvolge rimane sempre e, a volte di difficile soluzione. Il dottore non sempre riesce a risolvere il problema. Il prete ti dice é la croce che dio ti ha mandato e devi portarla con dignità e coraggio. Facile a dirsi, sulla dignità posso essere d'accordo con coraggio non lo so, anche perchè non avendo trovato una spiegazione plausibile rimane il disagio, il dolore, lo sconforto. Quale sarà mai la risposta?
MAI SCAPPARE DALLA TUA SANTA CROCE... Perchè?

Secondo il credo cistiano la Santa Croce è quel momento che purifica, ti libera dai tuoi stessi peccati e ti permette una nuova resurrezzione che, dopo esserti purificato ti porta in paradiso.
Una momentanea sofferenza che diventa seme di vera e duratura gioia. Scappare dalla propria Croce e cercare soluzioni facili e comode permette magari un “divertimento” capace di uno svago allegro e spensierato; tanto al mio familiare ammalato e solo ci pensa qualcun'altro. Ma è proprio così? Perchè, a volte il tuo turbamente rimane per sempre? Riesci anche a fartene una ragione e affermare: in fondo la cosa non mi tocca e non ho fatto niente di male. Già niente di male;
lo dicono tutti. Intanto la grande domanda su perchè il mondo, anzi la storia del mondo è sempre costellata di inumana violenza, grandi e gravi ingiustizie, ingiusta sofferenza chi si pone una domanda molto opportuna: io ho qualche colpa di tutto questo???
Mi è capitato per qualche tempo di frequentare un'Arte religiosa chiamata Mahikari.
Secondo Mahikari una persona è vissuta più volte grazie ad un ciclo di reincarnazione. Sempre secondo questa filosofia religiosa ognuno oppure un'intera famiglia vive nel presente (secondo il proprio Karma) il risultato del proprio passato. Quindi se nel presente nella persona o nella propria famiglia si manifestano diversi problemi sono solo il risultato umano e spirituale della propria storia. In parole povere il bene o il male che si è fatto. Questo almeno è quel poco che ricordo di Mahikari.

In ogni caso e tornando al Cristianesimo che professo attualmente ho trovato di grande importanza la lettera di San Paolo riguardo la Carità. L'esortazione alla Carità rimane un punto fermo che esclude ogni scusa ed ogni pretesto che ti fa scappare dalle responsabilità. 
Se non si possiede la Carità, scrive San Paolo di fronte a Dio si è Niente e quel pane e quel vino preso in modo indegno diventa la tua condanna. E' normale avere dubbi e perplessità sul perchè è successo proprio a me, è umano. Pero scappare dalla croce che hai sotto il tuo stesso tetto, soprattutto quando sei stato invitato con estrema chiarezza, allora.....
Fallo pure un inutile e falso pellegrinaggio per “baciare” la bella croce di un bel Santuario, fare delle belle foto da mostrare seduti su un divano con pasticcini e caffè. 
Santa Rosa da Lima diceva che senza abbracciare la tua santa Croce non arriverai giammai in Paradiso. Come possiamo pretendere di arrivarci se ci teniamo addosso e ben strette le nostre schifezze?

mercoledì 16 marzo 2016

DARE A CESARE QUELLO CHE E' DI CESARE

Premessa.
Il Papa Benedetto XVI° in un Angelus domenicale ebbe a dire che la corruzione inizia ed investe già in giovanissima età.
Quello che è sotto gli occhi di tutti;
Un modo sempre più trasgressivo ed arrogante di proporsi;
il fenomeno del branco;
il bullismo dilagante;
l'uso incontrollato e sempre più diffuso di alcool e droghe già in giovanissima età;
genitori che picchiano i maestri per una nota sul registro di classe;
la diffusione incontrollata del gioco d'azzardo.
L'8 marzo 2016 il telegiornale parla di un omicidio choc: due giovani hanno barbaramente ucciso per vedere l'effetto che fa'...

Forse prima di parlare del “Disagio mentale” come se fosse un problema o fenonemo sociale, sarebbe più giusto affermare che il signor “Cesare” si prenda la responsabilità di ciò che è suo!!!


E' giusto e sacrosanto che l'insorgere di problemi psicologici interessi e preoccupi la società intera. Però trasferire le sopra citate responsabilità, su persone meno fortunate e fragili, oltre che dare l'impronta di un comportamento disonesto, tende a nascondere le troppe cose storte che ci sono o che non si fanno nel ramo della Psichiatria. Soprattutto se pubblica. Ogni persona che vive un qualsiasi problema per forza deve avere una sua storia. Impossibile che non sia così. Una storia umana, familiare, sociale che ha avuto come conseguenza un “problema psicologico”. Nel passato chiamato “esaurimento nervoso” che condannava la persona ad una detenzione anche a vita.
Con il coraggio dell'innovazione il dott: Franco Basaglia metteva in discussione questo modo di pensare e grazie alla Legge 180 per la Psichiatria si aprivano nuovi modi di concepire ed affrontare il problema.

Anno 2016 (d.C.)
Per quanto mi riguarda sono anni, oramai che vivo il problema. Eppure la mia famiglia non mi ha mai abbandonato. I molti ricoveri (anche T.S.O.) non hanno distrutto la mia esistenza. Una compagna che amo e che mi sopporta da 33 anni; la mia famiglia d'origine che con molta forza mi è stata molto vicina; amici e colleghi di lavoro che con me hanno avuto momenti commoventi di altruismo; dottori operatori e volontari che non mi hanno considerato uno da “scartare”.
Posso affermare che accettare una condizione di “cronico” non significa necessariamente sentirsi uno che non serve a niente. Continuo regolarmente i colloqui con i dottori del C.S.M. Di San Severo, la cosa non solo non mi umilia ma vedo importante che questo filo non si interrompa proprio perchè ho coscienza del mio stato di salute.

COSA CREDO DI AVERE IMPARATO E COSA MI SENTO DI SUGGERIRE:
Ho pensato a 5 (cinque) punti fondamentali.
  1. L'ACCOGLIENZA.
  2. L'EVENTUALE RICOVERO.
  3. LA GRANDE IMPORTANZA DEI CENTRI DIURNI.
  4. FAVORIRE LE ASSOCIAZIONI IMPEGNATE NEL RECUPERO
  5. LA PERSONA.
  1. L'accoglienza.
Nel momento che la persona si presenta o viene accompagnata al Centro di Salute Mentale evitare un inutile e controproducente buonismo e decidere con i familiari, se ricoverare la persona oppure affidarlo alla famiglia preoccupandosi di una collaborazione che consenta la risoluzione in positiva del momento. La collaborazione con la famiglia dovrebbe avere una periodicità da non interrompere sino ad un recupero ragionevole della persona.
  1. L'eventuale ricovero.
Dopo un tempo (si spera breve) che la persona riaquista una ragionevole consapevolezza di se stesso dedicare un tempo stabilito con la famiglia (con orari da decidere insieme) per ricercare le cause che hanno determinato il disagio. Trovare il tempo per mettersi a disposizione per cercare di capire i bisogni della persona ed aiutarla ad un reinserimento sociale soddisfacente per tutti.
Tenere presente che in tutto esiste una causa che determina un effetto; il nuovo sarebbe in un'analisi che cerca la ragione del perchè è successo. Inutile affermare che uno studio serio
ed approfondito di tutta la situazione aiuterebbe chissà quante persone. Anche apparentemente non interessate al problema.
Si auspica di attivare il Centro di Salute Mentale 24 ore su 24 per 7 giorni a settimana. Il perchè è sin troppo facile (purtroppo) da comprendere.
    1. I Centri Diurni.
Tenendo conto dell'esistenza di un budget salute si possono favorire le situazioni umane e sociali aiutandoli ad attivarsi in quelle che sono le reali capacità professionali o artistiche delle persone.
Accompagnare le persone verso un'esistenza decorosa e dignitosa frutto di attività e di prestrazioni lavorative e artistiche che se anche con capacità non al 100% comunque invoglino le persone ad avere maggiore stima innanzitutto di se stessi. Aiutare le persone ad avere autostima lo vedo importantissimo per se stessi e per gli altri.
Anche per i Centri diurni è auspicabile un'apertura di almeno 8 ore al giorno per 5 giorni lavorativi. Il sabato dedicare 4o5ore per un sunto delle attività svolte in settimana.
    1. Favorire Le Associazioni impegnate al recupero.
Lo spirito di ogni associazione impegnata al recupero ed al miglioramento dei sofferenti, si sa di solito raggruppa persone, utenti, familiari in uno sforzo unitario teso ad una maggiore umanizzazione dei problemi e che tiene conto della solidarietà. Oggi purtroppo sempre più distante tra molte persone, anche se forse oggi più di ieri si ha bisogno estremo di valori che sembrano essere stati messi in “soffitta”. Per non dire dimenticati La ricerca e l'aiuto offerto ai sofferenti, se fatti con scrupolosa attenzione, possono trovare tesori nascosti di vita vissuta, di arte, di poesia che se valorizzati e tenuti in opportuna considerazione aiuterebbero molte persone a comprendere il fatidico perchè di quella situazione e condizione, nonché, oltre alle cause che hanno determinato certi effetti trasformare i momenti in cultura e fattiva condizione di miglioramento sociale. Per tutti.
    1. La persona.
      Rimuovere gli ostacoli che impediscono un normale e giusto svolgimento della
      vita di tutti (Art. 3 della Costituzione Italiana) dovrebbe essere ed è una prassi moderna e civile del vivere in comunione ed in modo prosperoso, giusto ed onesto che non escluda nessuno da una vita dignitosa e decorosa.

martedì 5 gennaio 2016

Caino e Abele

C'erano una volta Caino e Abele; due fratelli.
Uno descritto come violento ed omicida, l'altro docile e mansueto.
Oggi quanto sentiamo parlare Papa Francesco ed altre persone di buona volontà (di ogni Credo) diciamo: "chi li ascolta"?
Ti capita di leggere qualcosa del Corano e leggi che Allah viene descritto come Clemente e Misericordioso. Poi leggi il Vangelo e trovi scritto: "ama il prossimo tuo come te stesso". Infine accendi un qualsiasi telegiornale e parlano dell'ennesima strage di bambini morti  affogati in un mare che dovrebbe essere di tutti. Ma solo poche parole, poi la solita manfrina: petrolio; business; pil; soldi; guerre. Ascolti inorridito un bambino di 6/7 anni che parla di guerra (quella vera) con un odio che fa accantonare la pelle. E sgomento ti chiedi: dov'è Caino e dov'è Abele???

     L'inutilità di una qualsiasi riflessione su una vera pace dovrebbe impegnare la coscienza in un mea culpa che dovrebbe impegnare tutti quanti. nessuno escluso!!! Perchè?!?!

     Come abbiamo potuto trasformarci in esseri così cattivi e brutti e chi può dire di essere nel giusto se la brutalità "umana" ha raggiunto livelli non preoccupanti, ma assurdi!

          Forse, siccome tutti amiamo blaterare su Dio L'onnipotente; su Gesù; su Allah faremo bene a chiederci: potrà mai il Signore sopportare cotanta immondizia???   

lunedì 14 dicembre 2015

"MISERICORDIA" OPPURE...OCCHIO PER OCCHIO DENTE PER DENTE???

Provo grande tristezza quando la violenza prende il posto della ragionevolezza e di fronte ad un efferato ed inumano terrorismo molti a gridare: "la parola alle armi". Ancora? Ancora l'umanità non è sazia di orfani; di vedove; di sangue; di morte e distruzione?
E' un momento che molti parlano di numeri e di cifre. Il Pil è al tot per cento; la disoccupazione è al tot per cento; i consumi sono al tot per cento... E gli uomini? L'umanità?

Sento molta confusione ed incertezza quando Papa Francesco risponde al mondo con la parola Misericordia. Anche Putin, impegnato nel conflitto ha sperato che questa guerra con trascini il mondo verso il nucleare.
Allora ho pensato a questi numeri e cioè Papa Francesco è a capo di circa 1 Miliardo di persone ed ho
pensato che la sua intuizione nell'indire un  anno Giubilare sulla Misericordia forse  non è, come qualcuno pensa l'invito di un bonaccione fatto di semplice "buonismo".

Proviamo a pensare se in un momento di grave tensione internazionale invece della Misericordia il capo di 1 miliardo di persone avrebbe tuonato con: occhio per occhio dente per dente???

Proviamo a riflettere bene su questo fatto e forse comprenderemmo che Dio entra ancora una volta nella storia umana. E vuole farlo come paciere tra stupidi contendenti che non vogliono comprendere che anche la Sua Pietà, in fondo vuole essere un atto di  M I S E R I C O R D I A.........

giovedì 3 dicembre 2015

FINE ANNO 2015 QUALI VALORI?

Parlare di valori significa mettere in evidenza il passato di un popolo, le antiche sofferenze ma anche le speranze che hanno animato i padri e le madri affinché il futuro dei propri figli e dei nipoti siano migliori del loro trascorso a volte troppo duro da vivere e da sopportare.
Le tradizioni si da perpetrare e da tramandare magari ma con un tocco di eleganza e di modernità che rendeva ogni cosa più piacevole ed allettante da vivere.
Invece. Dove sono i valori tanto decantati? Dall'occidente all'oriente; dal nord e dal sud del mondo?   Giovani senza futuro e, sembra senza speranza; bambini con in mano mitra veri che quando sparano non lo fanno per gioco; donne violentate ed uccise, dappertutto!

Da chi e da cosa dobbiamo difenderci, tutti quanti! Dalla nostra coscienza innanzitutto!
Una coscienza soffocata ed annullata che ci suggeriva di dare grande importanza ai Dieci Comandamenti di Dio Creatore. Quella coscienza che se ascoltata non avrebbe consentito a nessuno di dire “il nostro pianeta” ma avrebbe permesso a tutti quanti di riconoscere Dio come Padre di ogni creatura da amare e rispettare. Quella coscienza che se ascoltata non avrebbe permesso a nessuno di seminare odio e terrore. Seminare la Terra di veleni e di armi micidiali e farlo per potere o per il dio danaro.

Natale 2015. Penso a questo punto sia poco importante blaterare se sia o meno una festa religiosa e non. Quello che fa riflettere è la grande foga che tutti dimostrano nel volere “abortire” un'idea di innocenza e di fratellanza universale. “Abortire” l'idea di una vera pace con una volontà assurda che le cose che devono brillare sono le bombe al fosforo o la sciagurata cintura di qualche kamikaze in chissà quale parte del mondo.

Io cosa farò l'8 dicembre? Aprirò la scatola del presepe a casa mia; mi preoccuperò che i pastori, le pecorelle e le altre statuine vadano verso quella grotta con un bambino che con le braccia aperte sembra dirmi:”non temere di volermi bene, io già te ne voglio”.


Coscienza o no non mi sembra tanto difficile mantenere un così bella tradizione!!!